Sabato 17 Marzo 2012

Six Nations - Tra i delusi la spunta l'Inghilterra

Un'Irlanda poco lucida viene trucidata dalla mischia chiusa inglese che porta Robshaw e compagni alle due mete che chiudono l'incontro. Gli inglesi sono sempre più solidi, quale sarà il futuro di Lancaster?


SCRUMMAGING MATTER - Gli anglosassoni lo sanno meglio di chiunque altro: quando piove nel gioco del rugby niente conta di più di territorio e fasi statiche, oltre a questo poi bisognerebbe evitare il più possibile gli errori alla mano, soprattutto passandosi palloni che non possono avere la velocità di sempre. Oggi però la lezioncina tattica l'hanno messa in campo solo gli inglesi perchè la squadra di Kidney invece, pienamente consapevole di essere molto inferiore in mischia chiusa ai propri avversari, ha tentato di aggirare il problema piuttosto che risolverlo e ha deciso di giocare come sempre allargando palla sulle sue frecce nei tre quarti e di giocare al piede solo ribattendo agli intelligenti calci inglesi. Il risultato di questa non brillante idea è stato di portarsi in una zona assai più rischiosa della gara perchè gli errori ovviamente in una situazione climatica come quella londinese di oggi erano dietro l'angolo ad aspettarli e prontamente sono arrivati copiosi. Alla fine della gara gli avanti irlandesi non si contano, ma se ad ogni avanti è seguita una mischia, ad ogni mischia è quasi sempre seguito un calcio per l'Inghilterra e il risultato è scontato, basta pensare che oggi l'Irlanda ha vinto 5 mischie in tutta la partita sulle 22 giocate e soprattutto ne ha perse ben 4 su sua introduzione, dato pazzesco per questi livelli.

GIOCO DI MANO GIOCO DI VILLANO - Se poi dobbiamo analizzare il gioco al piede la superiorità inglese è stata davvero disarmante: perchè, se ci poteva aspettare una certa supremazia della mischia chiusa della nazionale della rosa, il gioco al piede è da sempre un fiore all'occhiello dei verdi d'Irlanda. Farrell è sembrato una volta di più un veterano invece, calciando da tutte le parti palloni velenosi che non erano mai controllati serenamente dagli irlandesi anche se a comandare la fase di recupero delle palle alte c'era quel Kearney che forse è il migliore al mondo nel gioco aereo. Ma Kearney non è quasi mai stato il bersaglio dei palloni calciati dai frombolieri inglesi, anche Foden è da ricordare, che invece hanno variato il più possibile alternando grubber a calci incrociati e calci lungo linea ad up and under smisurati. Davvero bravi. Gli irlandesi poi quando erano sotto pressione in queste fasi hanno sbagliato quasi sempre: muovendo palla, facendo avanti, prendendo calci contro e finendo così con tutte le scarpe nella trappola inglese, che pian piano è diventata un labirinto dal quale non sono più riusciti ad uscire.

FUTURO INCERTO - Il futuro di queste due squadre per noi è in realtà roseo, anche per gli irlandesi. E' vero che per come erano usciti vincenti dall'Heineken Cup O'Connell e compagni avrebbero dovuto spaccare il mondo in questo Sei Nazioni ma, tolta la partitaccia di oggi, per il resto hanno disputato un gran torneo, pareggiando coi francesi, stravincendo con noi e con la Scozia e soprattutto sono stati assieme all'Inghilterra quelli che sono arrivati più vicini alla vittoria contro il Galles delle meraviglie, perdendo una partita giocata splendidamente solo nel finale. Gli inglesi invece convincono sempre di più tutti, la loro sorte è da sempre legata a filo doppio alla forma del loro mediano d'apertura, forse sono la squadra di alto livello che dipende di più da chi interpreta questo ruolo, e sembra proprio che in Farrell abbiano trovato l'uomo giusto che sappia guidare con la giusta personalità tutto il talento di cui dispongono. Ma saranno le prossime prestazioni a dirci la verità sulle due squadre...questo Sei Nazioni è appena finito e già ci manca.

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Pietro Lagorio - Redazione 4rugby

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