Venerdì 21 Ottobre 2011

RWC - Australia di Bronzo

L'Australia torna casa con il bronzo al collo dopo aver vinto 21-18 una partita giocata un po' sotto ritmo e segnata da troppi infortuni. Il primo tempo, finito 7-3 per i Wallabies, ha visto le due squadre fronteggiarsi con veloci fasi di gioco fino al 22' quando Cooper si è accasciato al suolo dopo che il suo ginocchio destro si è piegato in modo innaturale su un cambio di direzione. Barnes, poi schierato apertura, ha messo la partita su un piano diverso, giocando per il guadagno territoriale al piede e di fatto relegando il Galles nella propria metà campo. I Dragoni non sono riusciti a risalire il terreno di gioco con efficacia anche per l'ottima difesa avversaria, che a fine gara fa segnare solo 3 placcaggi sbagliati sui 146 portati.

DOMINIO DEI CANGURI - Il risultato finale, di solito mai bugiardo nel nostro sport, può ingannare oggi, l'Australia, che comanda sostanzialmente tutto l'incontro vincendo soprattutto la battaglia per il territorio sin dalle prime battute, avrebbe meritato a fine gara un risultato più largo, anche perchè, le due mete messe a segno dai gallesi sono arrivate una da un clamoroso passaggio in avanti (S.Williams al 50') ed una a partita finita (Halfpenny al 83'). Gli uomini di Deans hanno letteralmente intrappolato i dragoni coi calci di Barnes e Ashley Cooper in zone del campo nelle quali non potevano essere pericolosi e lì hanno difeso con grande perizia e cacciato a terra tutti i palloni che potevano o evidenziando tenuti avversari o costringendo i gallesi al fallo in raggruppamento, ottima in questi fondamentali la prova della coppia di flanker Higginbotham-Pocock e del tallonatore Polota Nau. Così o'Connor e Barnes sono riusciti, nei minuti centrali della seconda frazione di gioco con il Galles avanti nel punteggio, a scavare il divario fondamentale per la vittoria finale con due piazzati e un bel drop. Mc Calman, schierato oggi terza centro, chiudeva poi la partita con la seconda meta Wallabie nei minuti finali dopo che i suoi compagni di reparto avevano bucato profondamente la difesa avversaria messa completamene fuori gioco con due bei ricicli.

DRAGONI SOTTOTONO - Chi ha deluso oggi sono sicuramente i giocatori di Gatland, che forse per la mal digerita sconfitta in semifinale, forse a causa di una fisiologica stanchezza, sono sembrati davvero sfibrati. Il 15 gallese, pure orfano del suo capitano e miglior giocatore Warburton, non ha mai davvero alzato la testa quest'oggi rimanendo sempre prigioniero della propria metà campo. Il gioco al piede di Hook è stato disastroso, S.Jones non ha migliorato le cose e sicuramente il triangolo allargato Halfpenny-North-Williams, così performante quando ha l'ovale in mano ed è messo in avanzamento, al piede è deficitario sia nella profondità dei calci che nella precisione; insomma anche oggi la mancanza di Priestland ha fatto una voragine nel gioco gallese. Quel che più ha sorpreso però è stata la pessima prova dei grandi ball carriers dei Dragoni: Roberts ha caricato poco e male perdendo palloni per lui assurdi, il giovane ma eccellente Faletau, seppur buono in difesa, non si ricorda oggi col pallone in mano, R. Jones purtroppo non è più quelo di una volta e Powell è stato schierato troppo tardi per poter incidere davvero. Le belle cariche palla in mano dei gallesi sono mancate, i Dragoni non sono quasi mai entrati nella difesa in profondità e così far male ad una Australia che aveva voglia di placcare, con sostegni diretti o con palloni veloci dai raggruppamenti è diventato davvero difficile.

INFERMERIA PIENA - La partita, come detto, è stata segnata dal brutto infortunio al ginocchio di Cooper, la cui entità è ancora sconosciuta, ma anche dalla ricaduta di Beale, fermatosi nelle prime battute di gara per il riacuirsi del problema ai flessori che lo aveva escluso dalla semifinale con gli All Blacks, inoltre la centesima presenza con la maglia dei Wallabies di Sharpe è stata segnata da un problema al ginocchio, e Polota Nau è uscito acciaccato a fine gara. Nelle file gallesi invece sono state decisamente troppe le sostituzioni temporanee per sangue, che hanno, seppur con un po' di durezza, testimoniato l'efficacia della difesa australiana.

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Pietro Lagorio - Redazione 4rugby

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