Mercoledì 12 Ottobre 2011

Serie B - Amatori Milano: work in progress

All'Arena Civica di Milano è stato tolto il velo sull'Amatori Rugby che il 2 ottobre avrebbe dovuto iniziare il campionato di Serie B ma il team lombardo non è sceso in campo. Stessa sorte anche per la seconda partita, ma nel frattempo qualcosa si è mosso. La società in grave crisi finanziaria (e sportiva) è stata infatti rilevata dal Gruppo Navarra (Walter e Carlo nello specifico) che oggi ha illustrato al pubblico il proprio progetto. Prospettive di ampio respiro e anche qualche perplessità per la sorte della squadra più titolata in Italia (18 scudetti) che, se non dovesse scendere in campo domenica a Torino, rischierebbe l'esclusione dal campionato a cui è iscritta.

BUCO O VORAGINE? - C'era molta attesa nell'ambiente rugbistico meneghino per la presentazione dell'Amatori Milano Rugby, attesa che è terminata oggi con l'illustrazione del progetto da parte dei nuovi proprietari, Walter e Carlo Navarra, con la collaborazione del nuovo allenatore Mauro Vaghi e del consulente Giorgio Bartoli. I due Aquilani doc, già noti per l'interessamento all'acquisizione prima de L'Aquila Rugby e poi della Rugby Roma Olimpic, saranno presidente senior e presidente della società che è passata definitivamente nelle loro mani il 28 settembre scorso dopo un'estate travagliata. Sul piano economico la situazione è disperata: la nuova dirigenza dichiara un'eredità debitoria per 1,5 milioni di euro con lo scorso esercizio chiuso in perdita di 500mila euro. Valori che però non sono totalmente chiari nemmeno ai nuovi proprietari che denunciano la scarsa collaborazione dei vecchi gestori e l'assenza ad oggi di tutta la documentazione fiscale. Il "buco" potrebbe dunque benissimo essere una voragine. Difficile pensare di rimettere in sesto le cose su tali basi e questo è solo il lato economico.

PARTENZA AD HANDICAP - Se i conti piangono, il lato sportivo infatti non ride. Il campionato è iniziato il 2 ottobre con 12 punti di penalizzazione per la totale assenza del settore giovanile dei "Tori". La penalizzazione è poi salita fino a 16 punti dopo la rinuncia alla disputa della prima gara di campionato e c'è attesa per il comunicato settimanale del giudice sportivo che, salvo sorprese, farà sprofondare i milanesi a meno 20, colpevoli di aver saltato anche la seconda di campionato. Nel prossimo weekend le cose potrebbero ulteriormente peggiorare perché nel caso in cui non si presentassero a Torino per la terza giornata rischierebbero addirittura l'esclusione dal campionato. I Navarra si trovano di fronte ad una situazione disperata, viene dunque da pensare quale sia stata la convenienza nell'iscrizione ad un campionato da affrontare (forse) con un gap di 20 punti al quale ne andrebbero poi aggiunti almeno altrettanti per conquistare la salvezza. Non sarebbe forse stato più semplice lasciar fallire (sportivamente si intende) la società in estate e ripartire dalla C con nuova ragione sociale e vecchio entusiasmo? Oppure, in modo più pragmatico, non mandare alcun giocatore domenica a Torino per esser poi esclusi in automatico dalla Serie B? Solo questione di onore e prestigio? Ci risulta difficile pensarlo dato che basta un rapido calcolo per capire che ora sono indispensabili dieci vittorie nelle venti partite a disposizione da qui al termine del campionato. Impresa che da "spetta-Tori" interessati auguriamo alla nuova dirigenza ma è oggettivamente ardua. Credere nel sogno non costa niente e di certo staremo a vedere con la totale e sincera speranza di essere smentiti. Non ci sarebbe infatti nessun gusto nel veder l'Amatori scomparire dalla foto di famiglia del rugby italico. 

ROSA FANTASMA? - Al nostro puzzle sembrano mancare alcuni pezzi che speriamo di trovare nei prossimi giorni. Uno di questi è relativo alla rosa dei giocatori da mandare in campo. Alla presentazione di una squadra ci si aspetta solitamente di veder presenziare quantomeno il capitano, così non è stato e non c'era traccia di altri giocatori. Possiamo senza dubbio addebitare il fatto alla corsa contro il tempo per allestire un XV da mandare in campo domenica ma la cosa fa di certo specie. L'argomento non è poi stato affrontato perché a domande precise dei giornalisti presenti (quando e dove si giocherà domenica, chi andrà in campo,ecc.) sono succedute risposte tese a spostare il succo della questione su altri piani. Si è parlato infatti del progetto di costruire una cittadella dello sport che diventi la culla del rugby milanese, della conversione in franchigia (già coinvolte Crema, Lainate, Busto Arsizio, Settimo Milanese ma anche San Benedetto del Tronto e CUS L'Aquila), del far cassa con il merchandising, del dialogo con le altre realtà milanesi (cosa durissima visto che con alcune di esse ci sono situazioni debitorie insanate), della costruzione (da zero) di un settore giovanile coi fiocchi e dell'intenzione di coinvolgere le istituzioni locali per lo sviluppo di veri e propri "licei sportivi" nei quali far crescere talenti fin dalla giovane età. Tutte iniziative lodevoli ma, francamente, difficilmente realizzabili partendo dalla disastrosa situazione attuale e senza avere, ad oggi, una squadra da mandare in campo. Quanto meno sappiamo che le partite casalinghe verranno giocate all'Arena, che attualmente non c'è un campo di allenamento e che domenica c'è la trasferta a Torino. Arriverà un bastimento carico di rugbisti e, soprattutto, saranno in grado di vincere almeno dieci partite?

COINCIDENZE - In chiusura ci torna in mente una triste storia vissuta non molto tempo fa e, purtroppo, con alcuni punti in comune a questa: un imprenditore del settore immobiliare rileva la società rugbistica più titolata in Italia, parla di sviluppo del merchandising e costruzione di impianti da gioco e tante altre cose...come è finita lo sappiamo bene (purtroppo). Chiediamo con tutto il cuore ai Navarra, ai Bartoli, ai Vaghi e a tutti gli altri che stanno credendo in questo progetto di non farci rivivere la stessa esperienza. Non per noi, per l'Amatori e per la sua gloriosa storia. Buon lavoro.

Marco Previtali - Redazione 4rugby

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