Domenica 09 Ottobre 2011

RWC - All Blacks implacabili, i Pumas resistono solo un tempo

All' Eden Park di Auckland si rispetta finalmente un pronostico di questi quarti di finale, i padroni casa hanno ragione di un'Argentina coraggiosa e, venendo fuori alla distanza, volano in semifinale. Grande prestazione di Weepu autore di 21 punti, infortunio per Slade rimpiazzato egregiamente da Cruden.

PRONOSTICO RISPETTATO - All Blacks avanti, squadra più forte che vince e quella più debole che torna a casa, Tuttineri che terminano la partita in vantaggio di 23 segnando due mete di qualità eccelsa. Se questo descrive in breve la cifra tecnica del match sembra che sia stato tutto facile per la Nuova Zelanda di oggi che ha avuto ragione dell'avversario per 33-10, anche se, soprattuto nel primo tempo il XV schierato da Phelan ha dato parecchie problematiche alla prima del ranking mondiale. L'ingresso in campo dei Pumas è come al solito di carattere, nessuno come loro è capace di riversare le energie nervose in campo, creando un continuum ideale tra la commozione durante l'inno e la furia proposta nei primi minuti. Proprio per questo fattore gli uomini di Henry iniziano a lavorare ai fianchi l'avversario. Cariche centrali assististe con Thorn e Kaino splendidi ball carrier, ovale mosso al largo col contagocce e solo per innescare le corse di Nonu e Sonny Bill Williams, punti al piede di Weepu che è il vero direttore d'orchestra rispetto a Slade, nervoso e impacciato. Ecco proprio il sorvegliato speciale, rimpiazzo di Carter, non convince per i primi minuti sembrando indeciso nella trasmissione dell'ovale e insicuro al piede.

TI RICORDI CARDIFF? - Fino alla mezzora del primo tempo gli All Blacks sembrano in perfetto controllo del match con la difesa Argentina solida ma destinata a concedere calci di punizione e marcature. Proprio in quel momento due eventi ammutoliscono il pubblico di Auckland. Senatore prende un break interno superando due placcaggi morbidi e, con un passsaggio evidentemente in avanti per i Pumas in sostegno, l'ovale giunge fino ad Agulla che viene placcato a ridosso dei 5 metri neozelandesi, dal raggruppamento successivo la palla esce rapidamente con Cabello che approfittando dell'assenza di guardie ai lati della ruck schiaccia in meta. Passano due minuti e nell'azione successiva Slade mette male il ginocchio dopo aver subito un placcaggio ed è destinato ad uscire dal campo. Il silenzio all'interno dello stadio è irreale, troppi i fattori in comune con il quarto di finale del 2007 con il famoso passaggio in avanti di Michalak e la meta Jauzion sommati agli infortuni di Carter ed Evans. Meno male che questo non è il Millennium Stadium e gli All Blacks sono più maturi ed equilibrati di quelli di quattro anni fa. I Tuttineri sono mentalmente tranquilli e riescono ad aggrapparsi alle loro sicurezze con Mc Caw skipper indomito e Weepu implacabile al piede. Con pazienza nel secondo tempo la maggiore qualità tecnica della squadra di Henry viene fuori, il neontrato Cruden è solido e le mete di Thorn e Read sono due gioielli. Splendida la prestazione di Piri Weepu che ha marcato 21 punti dalla piazzola ed è stato altrettanto preciso nel gioco tattico.

BUENA SUERTE MARIONE! - Ora in semifinale i padroni di casa affronteranno nella sfida con la più alta concentrazione di talento l'Australia di Robbie Deans. Nell'anno solare i confronti tra le due squadre sono in perfetta parità, una vittoria a testa durante il Tri Nations, con i Wallabies che però si sono portati a casa il trofeo. Per quanto riguarda gli sconfitti non si può rimproverare nulla agli uomini di Phelan che sono stati encomiabili per impegno e per essere rimasti in partita per un tempo. Nonostante l'eliminazione, questo match risulta essere un buon viatico in vista del Four Nations 2012. Purtroppo non esordirà in questa competizione il tallonatore trentottenne Mario Ledesma autore oggi della sua ultima partita da professionista, oggi chiude in lacrime ma da domani sarà allenatore degli avanti dello Stade Français.

Vai alla cronaca completa

Vai allo speciale RWC

Roberto Bolzoni - Redazione 4rugby

© RIPRODUZIONE RISERVATA