Giovedì 29 Marzo 2012

Test match 2012 - Perché ignorare il Sud?

Nei giorni della polemica per la mancata concessione dello stadio Giuseppe Meazza per Italia-All Blacks, tra gli appassionati e gli addetti ai lavori sorge spontanea la domanda: perché l'Italia non gioca mai al Sud? Non ci sono apparentemente risposte per spiegare l'assenza degli Azzurri che non scendono sotto Roma dal 7 ottobre 2006, data in cui giocarono a L'Aquila il match di qualificazione a Francia 2007 contro il Portogallo. Se davvero Italia-Tonga si giocherà all'Olimpico di Torino, si correrà il grosso rischio di ripetere la brutta figura fatta a Verona in occasione del match contro l'Argentina. Cosa che non accadrebbe di certo al Sud dove la fame di Nazionale è tanta..

QUERELLE SAN SIRO - Non mi dilungherò sulla querelle San Siro di cui si è scritto e detto tanto e forse pure troppo. In Italia ci sono due soli impianti in grado di ospitare un evento come Italia-Nuova Zelanda: il Giuseppe Meazza di Milano e l'Olimpico di Roma. Quando uno non è disponibile, logico spostare l'evento nell'altra sede. I tifosi del Nord si lamentano perché Roma ha già il Six Nations in pianta stabile ma si dimenticano che quasi certamente il 24 novembre a Bologna (manca l'ufficialità), luogo perfettamente al centro dei flussi tra il movimento ovale nord-occidentale e nord-orientale, ci saranno i Wallabies, non esattamente gli ultimi arrivati per prestigio e qualità. Difficile essere scontenti poi se si pensa che di partita al Nord, anche qui ufficiosamente, ce ne sarà un'altra ed sarà quella contro Tonga del 10 novembre. Sul perché e sul per come Milano si sia fatta scappare quest'occasione, non voglio entrare nel merito. Concorrenza tra sponsor, beghe tra comari, salvaguardia del prato (tra l'altro, proprio oggi la Uefa si è lamentata del terreno della "Scala del calcio") non contano più. La Federazione ha scelto Roma, punto. Mc Caw, Carter e soci li rivedremo presto a spasso tra Duomo e Castello per ragioni commerciali, non ci sono dubbi.

I VERI DELUSI - La vera delusione sta però tutta nel movimento del Sud Italia al quale non viene offerta la gioia della Nazionale dal 2006. E anche allora non è che il test fu di quelli da tutto esaurito. Il 7 ottobre di quell'anno al Fattori di L'Aquila l'Italia fece l'ultima apparizione nel Mezzogiorno contro il modestissimo Portogallo per le qualificazioni a Francia 2007 (eh sì, allora c'era anche da qualificarsi). 83-0 con tredici mete per gli Azzurri. Ci viene quasi da pensare che il criterio di scelta delle sedi sia in base alle mete realizzate: "13 mete l'Italia le marca in un'annata, troppa grazia per il Sud, bastano e avanzano per sei-sette anni" avrà pensato qualcuno. Si era parlato del Granillo di Reggio Calabria per Italia-Tonga nel caso in cui gli All Blacks fossero sbarcati a Milano ma, saltato quello, saltato tutto. Ma perché non giocarla comunque a Reggio? Non vediamo impedimenti, anzi: Australia a Bologna, Nuova Zelanda a Roma, Tonga a Reggio Calabria. Una partita al Nord, una al Centro ed una al Sud. Sarebbe anche il modo per ripagare il movimento meridionale che è già stato recentemente "scottato": una partita del Sei Nazioni Under-20 era infatti stata programmata a Bari e poi spostata a Rovigo in tutta fretta. La cosa ha lasciato molta rabbia tra gli appassionati che per un attimo avevano assaporato la possibilità di poter spingere una rappresentativa Nazionale col proprio caldo tifo. Il fato ha poi voluto che quella partita, spostata a Rovigo perché l'Arena della Vittoria di Bari era considerata inadatta, venisse anche rinviata per maltempo mentre in Puglia c'erano temperature primaverili. Ironia della sorte.

TORINO-REGGIO O...? - La Federazione ha ora in mano la patata bollente: giocare a Torino in uno stadio Olimpico freddo e difficile da riempire o stravolgere i piani e spostarsi al Sud per farsi abbracciare dalla passione tipica del Meridione? Io, ma come tanti altri leggendo sul web, opterei per la seconda anche per non dover assistere un'altra volta ad uno spettacolo indegno come quello di Verona 2010 quando, al Bentegodi, Italia ed Argentina scesero in campo in uno stadio mezzo vuoto (o mezzo pieno per gli ottimisti) nonostante si giocasse in una delle regioni col più alto tasso rugbistico dello Stivale. Il rischio di ripetere il flop è forte e la soluzione è lì ad un passo. Basta volerlo davvero. Se poi il Granillo di Reggio Calabria non dovesse soddisfare i necessari requisiti per ospitare un test match, di stadi al Sud buoni per il rugby ce ne sono altri. Il Renzo Barbera di Palermo ad esempio, un po' troppo capiente forse (quasi 40mila posti a sedere) ma senza pista di atletica e perfetto per il rugby. Giocare nel capoluogo siciliano sarebbe inoltre un bel messaggio, sportivo e non. C'è poi anche il Massimino di Catania, città da sempre votata al rugby. In Puglia, Bari o Lecce. In Campania Salerno o Avellino. In Abruzzo l'Adriatico di Pescara. Molti sognano il San Paolo di Napoli ma solo l'appeal degli All Blacks lo potrebbe riempire. Oltre a queste motivazioni "tecnico-tattiche"...volete mettere un test giocato al freddo e al gelo del Nord Italia contro uno giocato nel caldo autunno in riva al Mediterraneo? Putroppo la strada presa dalla Federazione sembra decisa e i tifosi meridionali dovranno ahimé intraprendere ancora una volta un lungo viaggio verso Roma per vedere gli Azzurri. La rabbia che serpeggia è però tanta e tutti questi appassionati rischiano di perdere interesse per la Nazionale. Speriamo che la FIR se ne accorga.

Marco Previtali - Redazione 4rugby

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