Venerdì 15 Novembre 2013

Test Match - La rivincita

Vigilia di un sabato rugbistico stellare con gli azzurri chiamati subito alla reazione contro le Fiji, gli All Blacks che tornano a Twickenham con in testa ancora la sconfitta dello scorso anno da vendicare e l’Australia che sfida l’Irlanda nel match potenzialmente più spettacolare del fine settimana tra due squadre in ricostruzione. I Pumas infine pe mettere fine alla loro crisi fanno visita al Galles, ancora acciaccato dopo la batosta di settimana scorsa contro il Sudafrica. A proposito i Bokke sono di scena in Scozia.

VINCIAMO LA LOTTA - Sembra inevitabile che domani chi vincerà la battaglia dell’uno contro uno tra Italia e Fiji porterà a casa la partita. Questo perché gli azzurri possono primeggiare in mischia chiusa e touche e sicuramente anche nel gioco territoriale ma le qualità degli isolani negli spazi aperti ci sono nettamente superiori. Se difendiamo con fisicità e ordine bloccando il gioco dei nostro avversari sul nascere e togliendo loro i metri che gli servono per mettersi in moto possiamo deviare la trama della partita nel nostro terreno favorevole e riuscire con qualche buon pallone di recupero a fargli male nel punteggio e nel morale. Altrimenti ci tramutiamo magicamente da pescatori ad in esche.
Un solo riciclo domani può bastare ai figiani infatti per segnare una meta e noi non dovremo assolutamente permetterglielo, perché come sappiamo bene le squadre del pacifico si nutrono di entusiasmo come un affamato del pane e più segnano più vogliono segnare. Vista così la sfida che ci attende appare come una remake della partita contro l’Australia, da giocare però contro un avversario meno probante. Analizzando dunque quel che ci è mancato sabato scorso come sottolineato da Brunel e da Parisse, e cioè l’atteggiamento di massima concentrazione alla fase difensiva e quella voglia di fare la guerra che serve per vincere una partita di rugby contro una squadra dallo sconfinato talento come l’Australia, non si può non pensare che domani la lotta fisica sarà la fase decisiva della gara. Per questo Brunel ha fatto i cambi che ha fatto in formazione, per dare un segnale, forte, che questo gruppo, questa nazionale non si fida di chi non è disposto alla lotta al 120%. Speriamo che il nostro allenatore abbia fatto le scelte giuste, confidiamo che domani in campo gli azzurri non lasceranno rimpianti.

100 DI QUESTI CARTER - Dan Carter, forse il migliore mediano d’apertura della storia del rugby domani gioca il suo centesimo cap con gli All Blacks. Finora il fenomeno di Cristchurch ha segnato 1435 punti, 29 mete, 255 trasformazioni, 254 calci di punizione e 6 drop illuminando il terreno di gioco praticamente ogni volta che lo ha calpestato. La cosa più inquietante però è che il buon Dan delle 99 partite che ha giocato in maglia nera ne ha perse 11 fino ad oggi. Ci sentiamo di ringraziarlo di cuore per tutto questo. Domani però non si celebrerà solo Carter ma soprattutto il mondo del rugby punterà gli occhi sul tempio di Twickenham per ammirare una della rivincite più attese nel nostro sport dopo lo scorso anno. Sarà una sfida tra uomini, tra movimenti, tra tradizioni e storie, tra nazioni che lascerà tutti col fiato sospeso per 80 minuti. Domani non si scherza, domani è uno di quei giorni in cui ogni pallone pesa come un macigno, ogni pallone può segnare la carriera dei giocatori che avranno l’onore di toccarlo. Non si deve aggiungere altro.

CELTICI E SUPER RUGBY – Le altre sfide del fine settimana, non meno interessanti, vedono uno scontro incrociato tra le nostre compagne di Celtic Irlanda, Galles e Scozia e rispettivamente Australia, Argentina e Sud Africa, le tre restanti del Rugby Championship. I pronostici per quel che riguarda la sfida di domenica tra Springboks e Scozia purtroppo per gli europei sono decisamente sfavorevoli, i Bokke stanno giocando un rugby estremamente fisico a dei ritmi insostenibili per tutti tranne che per gli AB, e purtroppo gli Highlanders non fanno della velocità di esecuzione la loro arma migliore. L’unico problema che potrebbero avere i sudafricani è quello di sottovalutare la partita mentre continua la strana operazione di recupero delle glorie del 2007: dopodomani oltre a Fourie e a Du Preez, si rivede in campo Bakkies Botha. I Pumas sono in crisi invece, di gioco e conseguentemente come sempre nel rugby anche di risultati. La fase di ricostruzione con Hourcade sta partendo non benissimo soprattutto per la perdita sostanziale dell’identità tattica della squadra, da sempre basata sulla pressione asfissiante che nasce dalle fasi statiche, oggi basata non si capisce bene su che cosa. Incontrano un Galles molto sperimentale, con Rodhri Jones in prima linea, Biggar all’apertura, Cory Allen esordiente secondo centro, Scott Williams primo e Liam Williams ala sinistra. Chi vince ossigena tutto il movimento, chi perde si dovrà rimboccare le maniche. L’ultima partita della rassegna del fitto week end è Irlanda - Australia, un match che promette spettacolo e gioco sequenziale in velocità lanciato da touche e mischia chiusa. Chi avrà la meglio tra l’esperta difesa imbrigliante degli irlandesi e la capacità di eseguire al meglio sotto pressione deli australiani è tutto da decidere, anche questo è un appuntamento da non perdere.

Pietro Lagorio - 4rugby.it