Venerdì 17 Maggio 2013

Eccellenza - Nel week end si decidono le finaliste

Nel fine settimane si giocano le semifinali di ritorno. Riusciranno Viadana e Calvisano a ribaltare il risultato dell'andata ed accedere alla finale?

A 80 minuti dalla finale. Fine settimana riservato alle semifinali di ritorno del campionato Eccellenza. Le sfide di andata hanno regalato sorprese con le vittorie di Mogliano e Prato, a questo punto potenziali quanto inattese finaliste. Prime a scendere in campo saranno Viadana e, appunto, Marchiol (fischio d’inizio ore 16.30, diretta su Raisport2). “Sabato scorso, al termine della sfida di Mogliano– sottolinea il capitano di Viadana Roberto Santamaria – ci siamo guardati in faccia senza dire niente, ma consapevoli di aver giocato una buona partita, di aver creato presupposti solidi per portare a casa un risultato positivo. Per svariati motivi abbiamo raccolto meno rispetto al seminato, ma questo non scalfisce la nostra voglia di rimetterci subito in gioco. Lo score dell’andata ci penalizza oltremodo, ma la situazione è recuperabile, infatti partiremo con un gap di 10 punti da colmare dal primo minuto e per questo siamo molto concentrati; vogliamo perseguire il nostro obiettivo contro una formazione che gioca un buon rugby ben sapendo che non sarà semplice. Detto questo, però continua il tallonatore giallonero -, non c’è nulla di compromesso anche perché tutto l’ambiente crede in questo match, siamo certi della presenza e del sostegno del nostro pubblico che sa sempre darci una carica ulteriore”. All’andata finì 18-8 per Mogliano, Viadana dovrà vincere con più di dieci punti di scarto, o mettere a segno quattro mete negando agli avversari il bonus difensivo. A Mogliano provano a sdrammatizzare: "Dai pronostici a senso unico che ho sentito in giro, ho detto ai ragazzi che forse è meglio se ci fermiamo prima con il pullman lasciando la vittoria a tavolino al Viadana. A parte le battute", dice il coach Umberto Casellato. "Le mie dichiarazioni fatte una settimana fa cambiano di poco, se prima era difficile giocare contro Viadana, adesso lo è ancora di più perché ha l'istinto delle grandi squadre, che quando sono battute sanno trovare mille risorse. Quello che chiedo ai miei giocatori è di non uscire dal campo con dei rimpianti, diamo tutto quello che abbiamo, il nostro Campionato l'abbiamo già vinto e dovesse finire sabato mi basta che tutti noi, Staff compreso, veniamo fuori da quel campo a testa alta. Poi nello sport si sa, uno vince e l'altro perde. La formazione rimane praticamente la stessa, entra da subito Andrea Ceccato nel ruolo di Pilone destro al posto di Ravalle e in panchina un avanti, che prenderà il posto lasciato libero da Ceccato, ancora da decidere sulla base delle condizioni meteo che troveremo”. Domenica tocca a Prato e Calvisano. Si gioca dalle 17, diretta ancora su Raisport. I campioni di Calvisano partono da un ko decisamente pesante come il 24-6 subito all’andata: devono centrare il bonus negandolo agli avversari, o imporsi con un margine minimo di diciannove punti, per accedere alla loro seconda finale consecutiva. Ma troveranno un Prato deciso a non farsi superare: “La partita di domenica sarà tesissima anche se partiamo con un vantaggio di 18punti–dice capitan Pino Patelli, ex di turno e autore all’andata di una gara maiuscola in regia insieme al pratese Filippo Vezzosi- Non credo che gestirla possa dare serenità. Ottanta minuti sono un eternità quindi la partita andrà giocata e sarà importante cercare di metterli in difficoltà togliendo loro anche la più piccola certezza. La chiava sarà proprio questa: cercare di non fargli prendere fiducia”. Cavinato, allenatore del Calvisano campione d’Italia, ha già lanciato segnali di grande battaglia, i bresciani dovranno cercare le quattro mete, sceglieranno di non piazzare sin dal primo minuto e si affideranno all’esperienza dell’eterno Paul Griffen. “Calvisano ha una rosa competitiva e completa con un importante mix di giovani ed esperti” continua Patelli “In particolare l'uomo chiave di questa squadra è l'intramontabile Paul Griffen. Sono convinto sia ancora lui il cardine del loro gioco, come d'altronde lo è stato negli ultimi anni.. La cosa che più temo di questo club, però, penso sia l'esperienza e l'abitudine a preparare e giocare partite di questo genere: non solo la società ma l'intero paese "respira" rugby e questo calore travolge la squadra nei periodi che contano e questo spesso ha fatto la differenza in passato”.
A. Gasparetti