Venerdì 17 Maggio 2013

Heineken Cup - Una finale già nella storia

Tutto è pronto per la partita dell’anno nel panorama dei club del vecchio continente. Lo splendido scenario dell’Aviva Stadium è tirato a lucido. I protagonisti sono carichi e tesi. L’atmosfera è stellare.

IL BALLO DELLE DEBUTTANTI - Incredibilmente Clermont e Toulon sono entrambe al debutto in una finale del massimo torneo per club europei e quindi al fischio conclusivo è già certo che un nome nuovo sarà inciso sul trofeo.
Per capire meglio la straordinaria gara di domani bisogna innanzitutto avere presente che le due corazzate francesi sono state costruite con razionale freddezza e senza dubbi per arrivare fin qui, fino a questo obiettivo; rappresentano due grandissimi patrimoni economici che hanno voluto prepotentemente riportare in alto i propri popoli rugbistici e le loro grandi tradizioni e sicuramente ce l’hanno fatta, malgrado le critiche di mecenatismo bieco e opulento che gli sono state mosse.
Toulon e Clermont sono di certo due squadre che hanno comprato ovunque, potendoselo permettere; sono stracolme di stranieri dai nomi altisonanti, da veri e propri campioni affermati che formano certamente l’ossatura delle due squadre ma che devono in qualche modo fare i conti con un’identità rugbistica forte che gli preesisteva, e che chiede disperatamente loro di essere riportata dove merita, il più in alto possibile; riuscendo così a legare con passione questi campioni al luogo dove giocano e guadagnano così tanto ed ai suoi simboli.
Clermont sicuramente è stata più capace nel mantenersi legata al suo territorio, coi vari Rougerie,Bonnaire, Domingo e Parra a dimostrarlo sul campo ma Toulon, conquistando vittorie basandosi sul suo caratteristico gioco degli avanti, ha pescato nelle profonde acque della propria tradizione tattica con grande intelligenza.
Clermont e Toulon sono diventate così l’espressione più forte del loro tempo rugbistico (di un rugby 2.0 direi) che si muove nella certezza del passato puntando al raggiungimento una completezza manageriale e sportiva assoluta, padrone da ogni punto di vista.
VITA DA CAMPO - Per quel che riguarda più strettamente il campo da gioco le due armate fondano il loro modo di giocare in primis su un atteggiamento mentale solidissimo, che li rende sempre pronti ad una vera e serissima guerra agonistica. Dotandosi però non di meno di una strapotenza fisica sempre di altissimo livello, potendo anche contare su rose ampissime, e così estremizzando i contatti in ogni singolo aspetto del gioco, riuscendo a esasperarlo e a frustrare i propri avversari che più o meno lentamente si spengono nel corso degli 80 minuti. Dopo aver raggiunto questi caposaldi, assolutamente non scontati come forse si pensava troppo in tempi recenti, le due squadre cominciano a pensare alla strategia, al piano di gioco, per come lo si è inteso fino ad ora.
Toulon e Clermont in questo hanno molti punti in comune ma anche grandi differenze: entrambi vivono come detto di supremazia psicologica e fisica basandosi sulla difesa innanzitutto, estremamente disciplinata e organizzata in ogni zona del campo e in ogni situazione ma soprattutto feroce; tutte e due le squadre hanno forse nel gioco del breakdown poi il loro lato più duro e inaggirabile, quello che segna le loro prestazioni; inoltre il gioco territoriale, volto a prendere furioso possesso della zona pericolosa per la squadra avversaria è uno dei punti fermi nelle intenzioni dei protagonisti in campo e fuori, mentre per quel che riguarda le fasi statiche tutte e due si trovano non benissimo in touche, aspetto che domani sarà fondamentale, mentre eccellono in mischia chiusa.
Quello in cui differiscono profondamente invece è il vero e proprio gioco d’attacco, con Toulon che crea col piede di Wilkinson, per asfissiare di pressione l’avversario, e conclude col piede di Wilkinson, prendendo tutti i punti a disposizione sul campo e cercando di colpire al bersaglio grosso quasi solo con veloci palloni di recupero. Clermont invece si vuole più equilibrata e completa: gli uomini di Cotter quando vedono il sangue colpiscono alla gola accelerando con i loro fenomeni al largo Fofana, Sivivatu, Rougerie, Nalaga e aprendosi le difese con la grande alternanza di classe, velocità e potenza di cui dispongono.
Domani la partita che vedremo si giocherà con queste armi di sicuro ma quel che più conterà nel suo sviluppo è che sarà di una durezza fisica pazzesca, orientata al dominio mentale dell’avversario dal primo minuto all’ultimo e molto probabilmente chi riuscirà in questo cruciale quanto difficile aspetto riuscirà a laurearsi campione d’Europa; gli altri torneranno a casa estremamente feriti ma già col desiderio di vendetta negli animi.
Ecco le due formazioni:
Clermont Auvergne: 15 Byrne; 14 Sivivatu; 13 Rougerie (Cap.); 12 Fofana; 11 Nalaga; 10 James; 9 Parra; 1 Domingo; 2 Kayser; 3 Zirakashvili; 4 Cudmore; 5 Hines; 6 Bonnaire; 7 Vosloo; 8 Chouly. In panchina: 16 Paulo; 17 Debaty; 18 Ric; 19 Pierre; 20 Bardy; 21 Radosavljevic; 22 Skrela; 23 King. All.: Cotter
Toulon: 15 D.Armitage; 14 Wulf; 13 Bastareud; 12 Giteau; 11 Palisson; 10 Wilkinson; 9 Tillous-Bordes; 1 Sheridan; 2 Bruno; 3 Hayman; 4 Botha; 5 Kennedy; 6 Rossouw; 7 Fernandez Lobbe; 8 Masoe. In panchina: 16 Orioli; 17 Genkins; 18 Kubriashvili; 19 Van Niekerk; 20 S. Armitage; 21 Mermoz; 22 Michalak; 23 Suta. All.: Laporte.
Pietro Lagorio.