Mercoledì 01 Agosto 2012

Super Rugby – Momenti di gloria

Siamo in dirittura d’arrivo, la finale di sabato si prospetta come una delle partite più spettacolari dell’anno. Chiefs e Sharks sono state tra le squadre offensivamente più prolifiche del torneo dimostrando una volta di più che nel rugby del sud del mondo non sempre vince la difesa.
Chi solleverà il trofeo?

SEMIFINALI DA URLO - Chiefs e Sharks hanno legittimato la loro finale sconfiggendo lo scorso fine settimana due franchigie fenomenali e, almeno per i Crusaders, tradizionalmente più forti di loro. I rossoneri di Christchurch sono finiti nel frullatore dei Chiefs: malmenati, provocati e innervositi, stressati fisicamente in difesa come in attacco alla fine sono stati travolti dalla furia dei Chiefs che potevano vincere anche con maggior scarto, nel punteggio infatti sono rimasti sempre vicini ai Crusaders perché sul finire del primo tempo una decisione arbitrale dubbia ha spianato la strada per la meta della speranza dei finalisti dello scorso anno complicando la prestazione dei padroni di casa non poco. A fine gara Mc Caw ha causticamente dichiarato che i Crusaders sono stati battuti anche dalla loro compostezza e da una certa remissività, come a dire che sono stati messi sotto principalmente sul piano psicologico. E’ difficile capire se i Chiefs riusciranno in quest’impresa anche contro gli Sharks sabato: intimidire un sudafricano è quasi impossibile e forse Cruden e compagni sono stati avvantaggiati in questo venerdì anche dal clima da derby che ha infiammato Waikato per una settimana.
Gli Sharks invece hanno sostanzialmente dominato e con meriti indubbi i loro cugini Stormers, capolisti della regular season, demolendoli sulla spinta dell’impeccabile gioco offensivo che li ha portati alla marcatura delle due mete che al 60’ hanno sostanzialmente chiuso l’incontro. Pietersen si è dimostrato ancora devastante palla in mano e, schierato a sorpresa secondo centro, ha fatto impazzire i suoi avversari con linee di corsa imprevedibili e smistando coi tempi giusti palloni sempre pericolosi. Daniel, Coetzee il resto della mischia pazzesca degli Sharks hanno fatto il resto, difendendo e lottando come pazzi attorno ai raggruppamenti e sistemando con giocate sempre innovative la touche, vero punto debole della squadra del Natal.

LA STOFFA DEL CAMPIONE - Non si può dire di certo che la pressione del fattore campo sfavorevole fin qui sia stata un problema per gli Sharks, che forse ne hanno addirittura tratto qualche vantaggio nelle vittorie sui campi dei Reds e degli Stormers ai playoff. Certo è che i sudafricani stanno viaggiando molto e nel giro di tre settimane si sono dovuti abituare al cambio di fuso per tre volte. Inoltre i Chiefs in casa quest’anno sono stati praticamente perfetti e ciò porta non poche sicurezze a capitan Clarke e ai suoi uomini, vero è che anche gli Stormers sono stati impeccabili nelle loro gare casalinghe ma se gli Sharks li hanno battuti l’hanno fatto nel loro Sudafrica e, militando nelle loro fila molti Springboks, è un po’ come se avessero giocato anche loro nello stadio di casa.
L’unico precedente di quest’anno tra le due franchigie risale al 21 aprile, troppo in là per nel tempo perché sia un risultato significativo in vista della finale. Fatto sta che i Chiefs espugnarono il campo degli Sharks 12 a 18 e fu probabilmente in quella partita che i neozelandesi presero coscienza della loro forza e delle loro reali possibilità di vittoria.
Gli Sharks sono molto cambiati da allora, da allora hanno costruito l’elusivo gioco d’attacco che li ha portati prima ai playoff e poi alla finale.
I Chiefs sono stati meravigliosi invece dalla prima prestazione di quest’anno e non sono cambiati, fanno del gioco in verticale la loro fede. Mischia e trequarti si amalgamano alla perfezione creando col proprio gioco ognuno lo spazio per l’altro.
Chi uscirà vittorioso dal campo? Chi sarà il nuovo padrone del mondo australe?

Pietro Lagorio - Redazione 4rugby