Venerdì 27 Luglio 2012

Super Rugby – Vince il migliore

I Crusaders onorano l’AMI Stadium di Christchurch e impartiscono una dura lezione ai Bulls confermando i pronostici della vigilia. Gli Sharks invece sono troppo più forti dei Reds orfani di Cooper ed espugnano il campo degli ormai ex campioni disputando una stupenda partita. Le due semifinali saranno due imperdibili trial Springboks e All Blacks: Stormers-Sharks e Chiefs-Crusaders. Chi agguanterà il sogno chiamato finale?

CONFRONTO IMPIETOSO – Non c’è stato proprio nulla in cui i Bulls siano stati superiori ai Crusaders sabato nel qualification match giocato a Christchurch. I sudafricani hanno subìto in mischia chiusa, fase in cui i Crusaders non eccellono di sicuro, in touche, nel gioco a terra, nella disciplina, nel volume di gioco e soprattutto nelle fasi di collisione, cosa che creerà più di un terribile mal di pancia dalle parti del Loftus Versfeld. Se poi si esaminano le prestazioni dei leader e dei playmaker delle due squadre il divario è stato ancora più impressionante: McCaw spostato a terza centro per l’infortunio di Read (out anche per la semifinale) si è caricato gli avanti sulle spalle come sempre ed ha annullato Spies, quasi mai incisivo palla in mano; Carter è stato letteralmente eccezionale, prendendo sempre la scelta giusta, portando spesso in avanti il pallone in prima persona e mettendo a segno ben 23 punti col suo piede sopraffino, Steyn invece è stato protagonista di una terribile partita, senza essere mai decisivo e ha toccato il peggio appena prima della meta dei Crusaders quando in pochi secondi ha orrendamente zappato rasoterra un semplice calcio di liberazione e poi ha perso palla sotto la pressione dei neozelandesi che dopo un paio di fasi hanno marcato con Guilford la segnatura che ha messo il match nelle loro mani. La sfida tra numeri 9 poi, che doveva alla vigilia essere dominata dalla velocità selvaggia di Hougaard, è invece stata vinta senza appello da Ellis, splendido metronomo delle cariche dei suoi che si anche è tolto lo sfizio di scavallare due palloni direttamente dalle mani del suo rivale diretto. A ragione di tutto questo insomma il 28 a 13 finale risulta fin troppo generoso con i Bulls, che in effetti hanno messo a segno due mete nel secondo tempo quando il punteggio era ormai al sicuro per i neozelandesi.
Tra Sharks e Reds il copione è stato simile anche se Genia e Higginbotham sono stati davvero commoventi nel tentar di contrastare la franchigia del Natal, apparsa anche sabato in uno stato di forma mostruoso. Gli Sharks hanno diviso la loro prestazione in due atti più che in due tempi, attaccando con fulmini e saette nel primo, conclusosi 10 a 20 per il nero-grigi grazie a due mete trasformate di Pietersen e Jordaan e due piazzati di Michalak, e difendendo con un ordine ed una aggressività eccezionali nel secondo marcando non a caso su intercetto con McLeod al 43’ quando si è chiusa definitivamente la partita. I poveri Reds hanno passato tutta la vigilia a dire che l’assenza di Cooper non avrebbe creato tutti i problemi che gli addetti ai lavori prevedevano e che il sostituto Lucas sarebbe stato all’altezza del compito propostogli ma il povero Ben si è fatto male dopo pochi minuti dall’inizio del match e a quel punto il suo posto all’apertura l’ha preso capitan Genia, mostrando tutta la generosità del nativo della Papua Nuova Guinea e chiarendo a tutti perché è stato nominato capitano della franchigia del Queensland ma sicuramente non essere in possesso il bagaglio tecnico che serve a ricoprire il ruolo al meglio e si è visto. Lui e Higginbotham hanno segnato una meta da soli contro la difesa dei sudafricani allo scadere del primo tempo riaprendo almeno in parte la partita ma lo stesso Genia ha consegnato a McLeod il pallone dell’intercetto che è valso la meta che ha ucciso la gara. I Reds comunque hanno tentato con straordinaria generosità ma con poche e confuse idee a impegnare gli Sharks, i quali però ad ogni carica che difendevano sembravano acquisire più forza. I due Wallabies non sono bastati a scalfire le sicurezze degli squali che meritatamente hanno raggiunto in semifinale gli Stormers e sono tornati nel loro Sudafrica dove potranno dar vita a una partita stratosferica.

SEMIFINALI O TRIAL? – Le due semifinali saranno senza dubbio tra le più belle e interessanti partite dell’anno, Chiefs-Crusaders e Stormers-Sharks rappresenteranno a tutti gli effetti il meglio che il rugby dei due movimenti più interessanti al mondo possono mostrare. Venerdì si giocherà a Waikato la rivincita della partita vinta due settimane fa dai Crusaders e Sonny Bill Williams oggi non ha potuto esimersi dal ricordare che allo scadere di quella partita non ha giocato un tre contro uno incaponendosi in maniera imbarazzante nel tentativo di trovare la segnatura personale senza successo e ha dichiarato che errori così non si ripeteranno in semifinale e che lui e i suoi dovranno giocare come non mai. I Crusaders come nelle ultime uscite dovranno fare a meno di Read, che però è già stato sostituito alla grande da capitan McCaw, con Todd nel ruolo di open flanker. La formazione rossonera è davvero riuscita a raggiungere il top della forma nel momento decisivo della stagione, Blackadder e il suo staff si sono dimostrati anche in questo senso formidabili. Stormers e Sharks arrivano al match di sabato invece con le defezioni importanti di Vermeulen da una parte e di Lambie dall’altra ma entrambe le squadre hanno dimostrato nelle ultime uscite di vivere un momento di forma strepitoso. Il gioco degli Sharks si è evoluto seguendo un percorso per gradi giungendo ad alternare al meglio nel corso della gara il tipico gioco in verticale sudafricano a manovre avvolgenti che creano spazi nuovi con linee di corsa alternative. In ogni caso tutte e due le gare saranno imperdibili e i risultati per nulla scontati. Non resta che aspettare qualche giorno per scoprire chi saranno le finaliste e scoprire dove si assegnerà il trofeo, solo un po’ di pazienza.

Pietro Lagorio - Redazione 4rugby