Mercoledì 18 Luglio 2012

Super Rugby – Lo spettacolo dei Playoff

Gli Stormers sorpassano all’ultimo secondo di stagione regolare i Chiefs in testa alla classifica mentre il suicidio sportivo dei Brumbies regala ai Reds la conference dei canguri. Crusaders, Sharks e Bulls non si lasciano prendere dall’emozione e si aggiudicano i quarti. Ci aspettano match di livello assoluto.

TUTTO FUORI DALLA FINESTRA – A fine gara Jake White, allenatore dei Brumbies non si è sentito di dire altro ai giornalisti: “everything went out of the window”, riferendosi sia al piano di gioco concordato con i suoi giocatori nel pre-gara per affrontare i Blues, poi del tutto ignorato secondo lui, sia e soprattutto a tutta la stagione, per certi versi straordinaria, della squadra di Canberra. Sabato il terribile 16 a 30 finale in favore dei Blues terzultimi, in casa degli australiani, è stato frutto di una partita giocata dai ragazzi di White in uno stato d’ansia mostruoso, così preoccupati di perdere leadership di conference e playoff all’ultimo giro di boa da finire per perderli veramente. Quel che più dispiace è che i Brumbies quest’anno sono diventati davvero solidi ed efficaci malgrado si siano portati dietro tutti i limiti del movimento australiano e sono riusciti, ancorandosi a semplici e fondamentali scelte tattiche, soprattutto a un saggio uso del piede, ad essere una sorprendente certezza di questo torneo e probabilmente si sarebbero meritati almeno un match di playoff. Chi li ha scippati con grande gusto invece sono stati i Reds di Mckenzie, il quale a ragion del vero, da tempi non sospetti sostiene che i suoi avrebbero vinto la loro conference per poi riprendersi il titolo. Ciò che lo sciamano Mckenzie però non hi sicuramente preventivato è il vero problema che in queste ore angoscia la franchigia del Queensland: il match di barrages contro gli Sharks, valido per le semifinali, verrà giocato dai campioni in carica senza la stella Cooper, fuori per squalifica. Il problema oltre a essere chiaramente tecnico è che Cooper è stato sicuramente molto più di un semplice valore aggiunto nella serie di vittorie che ha portato i Reds a questi playoff: l’assenza di Cooper è stata la ragione principale infatti delle prime inguardabili prestazioni di inizio stagione e dal suo ritorno il talentuoso Wallabie ha dimostrato di poter essere un trascinatore e di diventare l’anima, assieme a Genia e Higginbotham, di una squadra capace della rimonta straordinaria che l’ha portati ai playoff. Tant’è, Cooper non ci sarà e al suo posto verrà schierato Lucas, che sicuramente nella sua carriera ha mostrato cose migliori più da estremo o da mediano di mischia che da apertura ma capitan Genia e il suo tecnico lo difendono dicendosi sicurissimi di lui. Quello che tutti a questo punto si chiedono e chiedono a Mckenzie è: saprà il giovane playmaker australiano dare i tempi giusti ai suoi quando gli si presenteranno davanti gli squaletti del Natal? Gli Sharks oltretutto appaiono davvero in stato di grazia, giocano sempre meglio alternando impressionanti cariche dritto per dritto e placcaggi furiosi a manovre aggiranti ed elusive e cacciate a terra che lanciano contropiedi fuminanti, il tutto orchestrato da un certo signor Michalak che sembra, finalmente senza dubbi, quel fenomeno geniale del quale 10 anni fa gli addetti ai lavori francesi parlavano con tanto entusiasmo.

CRUSADERS vs BULLS – Questo è il match durissimo e straordinario per valori tecnici e atletici che andrà in scena sabato alle 9 e 35 italiane in quel di Christchurch, restituendo finalmente una partita di rugby di altissimo livello anche per il club locale alla gente di quelle parti, ancora vittima tutta delle sofferenze che il terremoto spaventoso del 22 febbraio 2011 ha portato con sé.
Crusaders e Bulls di certo onoreranno il campo nel vero senso della parola, sono forse le due squadre più in forma degli ultimi tempi e in molti vedono in loro i favoriti per il titolo finale sin dall’inizio dell’anno. L’ultimo turno delle due squadre è stato molto simile: come schiacciasassi sono passate sopra ai propri avversari sfiorando entrambe i 40 punti segnati e qualificandosi perentoriamente per quest’incontro. Da un punto di vista tecnico-tattico la gara è un classico match tra eccellenze neozelandesi e sudafricane, con i Bulls che giocano il rugby più semplice del mondo ma a una velocità letteralmente mostruosa esaltando le loro doti di lottatori e il gusto per gli impatti mentre i Crusaders cercheranno l’equilibrio giusto nel loro gioco ossessionati dalla verticalità per bucare la difesa in profondità e resistendo il più possibile in difesa con organizzazione e sacrificio. Le aspettative per quest’incontro sono alte, giustamente; senza dimenticare però la sfida tra Reds e Sharks; chi uscirà vittorioso dal campo? Chi se la vedrà con le corazzate Chiefs e Stormers?

I PRIMI DELLA CLASSE – Come se non bastasse i primi due classificati alle semifinali Stormers e Chiefs, prima delle “partite della vita” che giocheranno in casa, potranno riposarsi una settimana di più dei loro futuri avversari e studiarli al meglio osservandoli anche in match da dentro o fuori. Il morale però di queste due squadre non potrebbe essere più diverso: i Chiefs infatti hanno perso ancora dopo la sconfitta subita coi Crusaders di settimana scorsa; contro Gli Hurricanes venerdì SBW e soci sono apparsi come sempre forti, capaci, solidi nel loro piano di gioco, con un’identità basata su un rugby che si sviluppa attorno al pacchetto, velocemente, in modo da aprire difesa e campo e far correre i loro talenti, ma sono sembrati più di tutto troppo sicuri di sé ed inesperti, in definitiva poco cinici. Gli uomini di Rennie non sanno vivere i momenti decisivi con quella serenità che possa permettere loro di ancorarsi alle proprie sicurezze e di evitare l’errore senza senso, quell’errore di concetto più che di esecuzione o tecnica. Per fare due esempi nel match contro i Crusaders Sonny Bill Williams a tempo scaduto al posto di giocare un tre contro uno al largo ha preferito entrare a cento all’ora contro la difesa schierata perché poco prima nella gara aveva segnato in questo modo, ma senza sostegno. Risultato? Partita persa. Venerdì poi i Chiefs hanno sostanzialmente dominato l’incontro ed ancora a tempo scaduto si sono dissolti, hanno difeso malamente, senza concentrazione, contro i Canes squadra tutt’altro che sequenziale, e hanno subito una serie di fasi infinita che ha guadagnato 50 metri di campo ed è terminata in meta. Risultato? Partita persa.Speriamo, per loro e per lo spettacolo, che queste due sconfitte siano arrivate anche per un focus un po’ sballato a causa della sicurezza di aver raggiunto già la semifinale. In caso contrario saranno problemi. Gli Stormers invece proprio per queste due scellerataggini sono ritornati i padroni del torneo e questo per loro non significa solo confidenza e sicurezza sul piano psicologico ma porta con sé anche vantaggi non da poco nella pratica: i sudafricani infatti potranno godere non solo della semifinale casalinga ma in caso di vittoria anche della finale da giocare in casa, inoltre la squadra di capitan De Villiers potrà giocare la semifinale contro chi si sarà qualificato ai playoff con la posizione più bassa in classifica generale. Senza dubbio fattori non da poco per una corazzata con pochi punti deboli. Ora parli il campo, noi abbiamo detto tutto, non ci resta che stare a guardare.

Pietro Lagorio - Redazione 4rugby