Sabato 17 Marzo 2012

Six Nations - Vincono i migliori, al Galles Torneo e Grande Slam

Dopo la delusione della semifinale mondiale, la squadra che negli ultimi tempi sta esprimendo il miglior rugby dell'emisfero nord riesce a raccogliere il primo risultato importante. Con la vittoria sulla Francia per 16-9 Warren Gatland e i suoi possono festeggiare Torneo e Grande Slam.


NON SOLO GIOVENTU' - La lezione che si può imparare dal Galles che vince il Sei Nazioni 2012 con il Grande Slam è semplice e allo stesso tempo importantissima: i progetti a lunga durata quando sono vissuti da tutto l'ambiente e il movimento con supporto e intelligenza permettono di arrivare a dei risultati importanti. Il tecnico neozelandese ha creato un meccanismo perfetto che sorprende per talento puro ed organizzazione di gioco ogni volta che scende in campo. La rivelazione di questa rassegna sono stati sicuramente in terza linea Dan Lydiate e al largo Alex Cuthbert: il primo premiato con il titolo di Man of the Match e l'altro con una marcatura strepitosa a conclusione della solita azione fantastica dei dragoni. I meriti del probabile futuro selezionatore dei British Lions sono proprio quelli di riuscire ad introdurre un giovane campione praticamente ogni sei mesi in una chimica di gioco perfettamente amalgamata. Ritirato Shane Williams, inserito Cuthbert; perso Powell, dentro Lydiate, Hook fuori forma e Priestland ulteriormente responsabilizzato. Il discorso è ulteriormente invidiabile quando si guarda alla panchina: con James, Owens, Scott, e Lloyd Williams scalpitanti e sempre puntuali una volta chiamati in causa. Tutti questi fattori possono far addirittura pensare che il potenziale dei gallesi nel medio periodo sia  paragonabile al bacino di talento delle squadre dell'emsifero australe.

E LA FRANCIA? -  Gli avversari di giornata di questa superlativa macchina da guerra hanno giocato una partita sicuramente generosa e nei primi venti minuti del secondo tempo sono stati anche vicini alla marcatura che avrebbe potuto portare al momentaneo pareggio. Oltre al cuore unito ad una difesa avanzante sicuramente competente i motivi di sorridere per Saint Andrè sono pochi. La Francia non ha un gioco al largo organizzato, non ha una leadership stabile in prima linea (che sarà ulteriormente penalizzata dal ritiro di Servat) e, soprattuto non ha una cerniera di mediani definita. Forse questo è il nodo più importante che la gestione Saint-Andrè dovrà affrontare. Beauxis, Parra, Trinh Duc e Yachvili sono quattro giocatori che per talento puro non hanno niente da invidiare alle mediane delle prime cinque nazionali del mondo, l'unico problema è che sono in quattro per due posti e il commisario tecnico pare non abbia capito questo partcolare mischiando le carte in ogni partita del torneo. L'incapacità di definire titolari e riserve pare essere una maledizione portata dietro dalla gestione Lievremont e fino a quando la decisone di chi prenderà la maglia numero 9 e numero 10 non sarà presa i bleus appariranno come un cantierere aperto.

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Roberto Bolzoni - Redazione 4rugby

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